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Al fine di evitare l’aumento della temperatura globale di 1.5°C, è necessario avviare profondi interventi per decarbonizzare gli edifici, fra i principali responsabili della crisi climatica.
Studi recenti imputano ad essi circa il 40% di tutta l’energia consumata e il 36% delle emissioni di gas serra nell’Unione Europea.

Anche la Città di Rho e questa amministrazione vogliono e devono fare la loro parte per contribuire a ridurre l’impronta ambientale. In particolare, riferendoci al progetto dell’asilo nido di Via S. Martino destinato all’accudimento e formazione di 60 bambine/bambini fino ai tre anni, proviamo qui ad illustrarne gli accorgimenti tecnici introdotti. L’asilo nido, grazie all’ impiego di fonti energetiche rinnovabili ed ad altri interventi tecnici e tecnologici, potrà ottenere la classe energetica A4, la più alta prevista dalla legge in vigore. L’edificio sarà dunque classificato NZEB (Nearly Zero Energy Building).
Il progetto mette al centro il concetto di ciclo di vita e circolarità riducendo al minimo l’impronta degli edifici ad esempio attraverso la promozione di infrastrutture verdi e l’uso di materiali da costruzione organici in grado di immagazzinare il carbonio, come il legno di origine sostenibile.

Sarà infatti presente il legno nella struttura esterna ed interna oltre che nel solaio di copertura che includerà inoltre un sistema integrato di coibentazione e impermeabilizzazione con strato “verde”. Il tetto verde consentirà di regimentare il flusso delle acque meteoriche e ridurre, nei mesi estivi, la temperatura all’interno dell’asilo nido, risparmiando energia e implementando la biodiversità. Anche la presenza massiccia di essenze arboree contribuirà a mitigare l’impatto ambientale oltre che a favorire il controllo del microclima attraverso ombreggiature e schermature.
Le scelte tecniche e tecnologiche sono state compiute inoltre considerando le direttive europee per la decarbonizzazione e integrazione delle rinnovabili.

Tutti gli spazi della didattica (atelier) saranno provvisti di una più che adeguata illuminazione naturale tramite grandi vetrate. Le vetrate maggiormente esposte all’irraggiamento solare sono protette da sporti di gronda studiati per evitare il surriscaldamento estivo e allo stesso tempo beneficiare della luce solare diretta solo nella stagione invernale.

Il sistema VMC (ventilazione meccanica controllata) mediante recuperatori di calore ad alta efficienza permetterà un recupero termico maggiore dell’80% in ogni condizione di funzionamento.
L’involucro edilizio ad alta performance consentirà di ridurre la dispersione termica nella misura del 40% circa.
L’approvvigionamento energetico comprenderà l’utilizzo di fonti rinnovabili: tetto fotovoltaico e pompe di calore.

Il nuovo asilo, oltre che bello consentirà di ridurre l’impronta ambientale, perché ABBIAMO IL DOVERE DI PRESERVARE IL MONDO PER LE GENERAZIONI FUTURE.

Emiliana BrognoliAssessore Innovazione e Smart city
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