Elezioni politiche nazionali del 25 settembre… abbiamo perso! Fratelli d’Italia ha vinto e ha trascinato alla vittoria l’intero centro-destra! Due considerazioni due sul centro-destra: 1. Chapeau alla loro capacità di “stare assieme” a prescindere dalla diversità dei loro programmi, diversità molto evidenti su capitoli ritenuti da loro strategici fra cui la flat tax, il ricorso o meno allo scostamento di bilancio, la politica migratoria…; 2. Il centro-destra ha vinto le Elezioni ed è giusto che sia maggioranza in parlamento in ragione del sistema elettorale … si ferma in ogni caso al 45% degli elettori così come da oltre 20 anni, ne consegue che si sono spostati i voti all’interno del loro bacino elettorale ma, ad oggi, quel bacino non è cresciuto né in termini culturali né in termini politici. Due considerazioni due sul centro-sinistra e il “campo largo” 1. Si è preferito “misurare e far contare” la forza delle singole parti politiche a dispetto di un sistema elettorale che richiedeva unità per poter contare e poter rappresentare le italiane e gli italiani in modo reale ed efficace; 2. Troppi personalismi, troppi scontri sui social, pochi confronti sui problemi reali del Paese e sulle attese delle persone. Questi “social” così preziosi e determinanti anche per la comunicazione politica e al contempo così male usati nei quali si è preferito trasformarli in luoghi per screditarsi reciprocamente e quando questo è l’obiettivo primario … la politica è già finita! Tre considerazioni tre sul Partito Democratico 1. Da anni il PD si è reso disponibile ad essere il pilastro centrale capace di salvaguardare la governabilità del Paese. Abbiamo fatto bene, a mio avviso era necessario e opportuno; al contempo questo ci ha impedito di definire pienamente e con coraggio il significato della nostra presenza politica dovendo (e volendo) anteporre le politiche governative alla precisazione di chi noi siamo e vogliamo essere; 2. Il nostro Segretario Politico, Enrico Letta, che va ringraziato per il coraggio dimostrato nell’innovare la partecipazione politica attraverso le “Agorà” non è riuscito (e con lui tutti noi) a far prevalere le ragioni del “campo largo” su quelle di parte, anche della nostra parte e questo ha portato alla sconfitta ma tant’è … il sistema elettorale era chiaro! 3. E’ mancata una comunicazione efficace, una narrazione “bella”, un sogno positivo capace di andare oltre la preoccupazione del ritorno del fascismo. Dobbiamo riconoscere con umiltà e coraggio che quando manca una comunicazione efficace il problema è politico. E ora? • ORA il centro-destra e Fratelli d’Italia in primis con la sua leader sono chiamati alla prova del Governo in un tempo complicato e difficile, tanto sul fronte interno quanto su quello internazionale; vigileremo con capacità costruttiva e propositiva ma anche con fermezza e consapevolezza del momento storico, lo faremo in Parlamento, lo faremo nel Paese tornando a costruire un’alternativa credibile; • Certamente a noi del PD e forse – se lo vorranno – dell’intero centro-sinistra, ORA è data l’occasione per rigenerarci trovando il tempo e il coraggio per meglio definire chi siamo e cosa vogliamo essere per il presente e il futuro del nostro Paese all’interno dell’Europa e oltre l’Europa, benvenuto Congresso! • Già il Congresso PD, con l’auspicio che non sia un “patto di sindacato” fra le diverse aree che lo rappresentano e neppure il solo partito dei Sindaci e soprattutto non sia il luogo dove costruire un nuovo leader (maschio o femmina che sia) “a tavolino”. ORA abbiamo bisogno di “profondità”, di cultura politica capace di generare la nuova linea politica per rimetterci in sintonia con il Paese. Partiamo!
”
Paolo OltolinaSegretario PD Rho