Il sentimento che vivo in queste settimane è quello dello strazio. Strazio per le immagini di donne che con anziani genitori, figli e figlie in tenera età prendono treni verso l’Europa e immagini di uomini e papà che prendono invece treni per andare al fronte e nelle città a combattere. Oggi, nella festa del papà, mentre scrivo il primo editoriale di RHO Democratica, il mio pensiero va in particolare a questi ultimi, a questi padri. Una cosa è certa: se Putin smette di “agire” la guerra, abbiamo un inizio di pace; se gli ucraini smettono di combattere, non c’è più l’Ucraina! Questo è lo strazio e il dramma esistenziale che la guerra ci pone davanti: rischiare di dover essere costretti a scegliere fra la vita e la libertà. Già perché è di questo che stiamo parlando, dell’inarrestabile contagio della LIBERTA’ e del confronto fra modelli di sviluppo democratici da un lato e nazionalistici, autoritari e populisti dall’altro che portano inevitabilmente a forme fasciste di dittatura. Intendiamoci, democrazia e libertà non sono un regalo vanno coltivate e preservate giorno per giorno, nessuno le regala; i frutti possono giungere lentamente ma sono di tutti e per tutti! Ringrazio il Segretario Nazionale Enrico Letta che fin dall’inizio di questa guerra tragica non ha avuto alcuna esitazione a chiarire – senza se e senza ma – che fra aggrediti e aggressori noi sceglievamo di stare dalla parte degli aggrediti e anche rispetto alla seducente idea del “né con Putin né con la NATO” ha scelto con tutto il Partito Democratico di stare dalla parte dell’alleanza difensiva dei paesi europei sostenendo l’Ucraina pur senza intervenire direttamente. Ogni giorno lo strazio assume forme diverse, quello delle stragi di esseri umani, quello della distruzione di abitazioni civili e monumenti artistici, quello di non consentire ad un popolo di scegliere il proprio futuro, quello di condannarli a rimanere uno “stato cuscinetto” quando invece la globalizzazione spinge per forme di collaborazione ad ogni livello. Siamo sicuri che noi abdicheremmo al desiderio di resistere solo perché il nemico è più forte? E’ una guerra di resistenza, come quella che i nostri partigiani combatterono regalandoci il seme della democrazia e della libertà. In ogni caso va tenuto costantemente aperto il canale del dialogo, essere democratici vuole anche dire essere pronti a costruire e ricostruire PONTI in grado di portare alla pace.
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Paolo OltolinaSegretario Politico PD RHO